La pianta del tè
La foglie utilizzate per la produzione del appartengono alla specie Camellia Sinensis, arbusto sempreverde della famiglia Theaceae originaria della Cina, ma largamente coltivata in varie parti del mondo. Cresce in particolari condizioni atmosferiche, geografiche e geologiche, in regioni con clima tropicale e subtropicale con ambiente caldo-umido, con temperature tra i 10° e 30° , terreni acidi e un buon drenaggio d’acqua.
Le foglie hanno un colore che va dal verde brillante al giallo-verde, sono abbastanza piccole (circa 5-6 cm), di forma lanceolata e si raccolgono dopo tre anni di vita della pianta.
L’arbusto può raggiungere un’altezza di circa 3-5 metri anche se quasi sempre viene effettuata la potatura per facilitare la raccolta. Infatti per la produzione di tè vengono raccolte di solito le prime due foglie apicali (a volte anche la terza e la quarta) e il germoglio( foglia che cresce sulla punta del ramo), ovvero dove si concentra il massimo degli enzimi, dei polifenoli e della caffeina che caratterizzano la bevanda.
La raccolta viene effettuata a mano o con apposite macchine e si svolge durante periodi stabiliti, che variano in base alla zona geografica, clima ed al tipo di tè che si vuole produrre.
Dopo la raccolta le foglie vengono lavorate seguendo svariati passaggi che determineranno la classificazione in tè bianchi, tè verdi, tè neri, tè oolong, tè gialli, pu erh e le tantissime miscele esistenti.
I maggiori produttori al mondo di tè sono Cina, Giappone, India, Sri Lanka, Vietnam, Kenya e altri.
Esiste un’altra specie di Camellia ovvero la Camellia Assamica, un albero originario dell’India che può raggiungere anche i 15 metri di altezza e che sviluppa foglie più ampie rispetto alla C. Sinensis con cui si produce esclusivamente tè nero.